servizi

Search intent: cosa spinge un utente a fare una ricerca online

Per posizionarsi nelle prime posizioni della SERP di Google è fondamentale scrivere articoli che rispondano in modo esaustivo al search intent degli utenti. Capire l’intento di ricerca aiuta a soddisfare le esigenze degli utenti e a migliorare la rilevanza e l’autorità del nostro sito agli occhi dei motori di ricerca. Questo è diventato ancora più importante in seguito ai recenti aggiornamenti di Google, che hanno posto ancor di più la soddisfazione dell’utente al centro dei suoi interessi, fornendo agli utenti il risultato più pertinente per la loro query.

Che cos’è il Search Intent?

Quando un utente effettua una ricerca su Google, utilizza delle keywords per esprimere le sue necessità. Comprendere quali siano i reali bisogni dell’utente è fondamentale. Potremo così produrre il contenuto perfetto che risponda al “motivo” che lo ha portato ad effettuare la ricerca. Dobbiamo innanzitutto capire se l’utente vuole imparare qualcosa, se vuole effettuare un acquisto o se sta cercando un prodotto specifico.

Il search intent, o intento di ricerca, è quindi l’obiettivo primario che l’utente ha in mente quando digita una query.

Analisi degli intenti di ricerca seo

Possiamo identificare 4 tipologie di query:

  • query informazionale,
  • query transazionale,
  • query navigazionale
  • query di indagine commerciale

Analizziamoli nel dettaglio!

Query informazionale

In questo caso l’utente vuole soddisfare una necessità di conoscenza, sta cercando delle informazioni.

La query pertanto sarà composta da una semplice domanda come “Qual è il fiume più lungo d’Italia?” o da una richiesta più complessa come “come eliminare il calcare dalla doccia?” o da espressioni semplici come: “Il fiume Po”, oppure “rich snippet” o ancora “piante da interno”.

Queste query spesso iniziano con parole come “come”, “cosa”, “dove”, “perché” e possono anche riguardare guide, tutorial o approfondimenti su un argomento.

Query transazionale

L’utente è intenzionato a comprare un prodotto o servizio, sa cosa desidera, ma non sa dove effettuare l’acquisto.

Ecco qualche esempio di query transazionale: “smartphone ricondizionato”, “acquisto tablet”, “prezzo borsa porta pc”. Chi utilizza questo genere di parole chiave è più vicino alla conversione rispetto a chi effettua ricerche informative, per loro natura lontane dall’acquisto.

Le query transazionali possono includere termini come “comprare”, “acquistare”, “sconto”, “spedizione gratuita”, che indicano un chiaro intento di effettuare una transazione.

Query navigazionale

L’utente sta cercando un brand specifico, sa perfettamente cosa vuole.

Magari non conosce l’indirizzo del sito web, perciò effettua la ricerca su Google. Quali espressioni useranno? Ecco qualche esempio: “Instagram”, “Login Libero mail”, “Seozoom”, “Nike online store”.

In queste query, l’utente desidera raggiungere un sito web specifico o una pagina particolare, utilizzando il motore di ricerca come mezzo per navigare verso quella destinazione.

 

Query di indagine commerciale

L’utente vuole effettuare un acquisto, ma è indeciso sul prodotto/brand.

In questo caso vuole effettuare dei confronti o ricerca delle recensioni. Alcuni esempi: “differenze tra Seozoom e Semrush”, “migliori e-bike”, “Samsung S20 recensioni”.

Queste query sono anche conosciute come query “commerciali investigative” e indicano che l’utente è in fase di ricerca pre-acquisto, cercando informazioni per prendere una decisione informata.

Come comprendere l'intento di ricerca?

Google organizza le informazioni che acquisisce per renderle accessibili a tutti, perciò quale migliore strumento per studiare il search intent? 

Semplice, analizzare direttamente la SERP per la keyword target. Osservando i risultati che Google propone, possiamo dedurre quale tipo di contenuto ritiene più pertinente per quella query.

Facciamo qualche esempio:

Digitiamo la query: “dove sorge il sole”. 

Ecco i risultati nella serp: 

keyword informativa

La Serp è totlamente informativa. Troviamo direttamente la risposta alla query presa dal sito che si trova in posizione 0 (snippet in evidenza) e subito sotto dei suggerimenti per approfondire l’argomento sulla base delle ricerche effettuate le persone sul motore di ricerca in merito all’argomento.

Ora invece digitiamo “borsa Gucci Hobo”. 

In questo caso notiamo una serp diversa:

search intent

Il primo risultato sono annunci di Google Shopping e subito dopo il sito ufficiale di Gucci, dov’è possibile acquistare la borsa.

Un altro tool molto utile è Seozoom. Ci indica se la keyword principale che abbiamo scelto è effettivamente la Main Keyword per l’argomento che vogliamo trattare. Inoltre ci fornisce un elenco di keyword utilizzate dai competitor nel testo. Questo è un aspetto di fondamentale importanza, che ci evita di dover analizzare articolo per articolo, quelli posizionati nella top 10 della serp.

schermata seozoom

Altrettanto utile è Answer the Public, che restituisce una serie di domande effettuate dagli utenti attorno ad un argomento. Queste possono essere utilizzate per creare dei paragrafi di approfondimento, in cui risponderemo alle domande in questione.

Questo tool inoltre fornisce un elenco di keyword correlate in ordine alfabetico, che ci aiutano a comprendere il contesto in cui viene effettuata la ricerca.

Quando abbiamo la necessità di aggiornare un articolo, scritto un po’ di tempo fa, possiamo ricorrere ad Answer the Public, per verificare se attorno alla nostra keyword principale si sono sviluppate nuove esigenze di approfondimento.

Un altro strumento da considerare è Google Trends, che ci permette di analizzare l’evoluzione delle ricerche nel tempo e identificare trend emergenti legati alle nostre keyword.

Come sfruttare questi suggerimenti?

Utilizzate le keyword informative per scrivere articoli per il blog, mentre per ottimizzare le schede prodotto usate le keyword con intenti transazionali.

In un piano editoriale di blog aziendale, inoltre, è sempre bene bilanciare contenuti di tipo informativo con quelli autoreferenziali contenenti keyword transazionali e navigazionali.

Inoltre, creare contenuti che rispondano alle query di indagine commerciale può aiutare a intercettare utenti nella fase decisionale del funnel di vendita.

Ricerche correlate

Per poter scrivere contenuti che soddisfino l’intento di ricerca dell’utente dobbiamo necessariamente considerare il concetto di ricerca correlata.

Cosa s’intende?

Le ricerche correlate sono delle query simili alla main, che possiamo sfruttare per espandere ed approfondire un argomento.

In questo modo andremo ad intercettare più esigenze di conoscenza e saremo in grado di fornire delle informazioni esaustive ai nostri lettori.

I benefici sono molteplici: la qualità dei nostri contenuti sarà migliore, gli utenti non avranno bisogno di uscire dal nostro sito per cercare degli approfondimenti: daremo noi tutte le risposte a tutte le loro domande. La qualità del contenuto influisce perciò sul comportamento degli utenti dopo il click, che a sua volta fornisce segnali importanti a Google in merito alla pertinenza della query con il contenuto stesso.

Considerare anche le “People Also Ask” (Domande poste dagli utenti) presenti nella SERP può fornire ulteriori spunti su cosa gli utenti cercano in relazione alla nostra keyword. Rispondere a queste domande nel nostro contenuto può aumentare la sua rilevanza e utilità.

Conclusione

Comprendere e soddisfare l’intento di ricerca degli utenti è fondamentale per creare contenuti efficaci che si posizionino bene nei motori di ricerca. Analizzando le diverse tipologie di query, informazionali, transazionali, navigazionali e di indagine commerciale, possiamo adattare i nostri contenuti per rispondere esattamente alle esigenze degli utenti.

In definitiva, focalizzarsi sul search intent migliora la soddisfazione dell’utente, aumenta la rilevanza dei nostri contenuti e porta a migliori risultati in termini di SEO e conversioni.

Scopri anche come integrare SEO e social media permetta di amplificare la visibilità dei contenuti e raggiungere un pubblico più ampio, creando una strategia di marketing completa!

Se hai bisogno di chiarimenti o desideri una consulenza dedicata, non esitare a contattarmi.

Rettangolo mobile home
Background sezione

Contattami

TrustPilot

Google

Upwork