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Accessibilità dei siti web: perché oggi fa la differenza

Oggi più che mai, l’accessibilità dei siti web non è un optional: è un dovere, un’opportunità, una sfida che vale la pena raccogliere. Ma che cosa significa davvero rendere accessibile un sito?

In parole semplici, significa progettare e sviluppare pagine che possano essere navigate, comprese e utilizzate da tutti, comprese le persone con disabilità visive, uditive, motorie o cognitive. È un percorso che porta benefici a tutti, nessuno escluso. E non riguarda solo le istituzioni pubbliche: sempre più aziende private sono chiamate ad adeguarsi.

In questo articolo parlerò di:

Cos’è l’accessibilità web e perché è importante

Quando parliamo di accessibilità web, parliamo di diritto di accesso al digitale.

Tutti devono poter navigare su Internet senza ostacoli. Non importa che si usi un lettore di schermo, una tastiera speciale o che si abbiano difficoltà cognitive: il sito deve essere fruibile.

A volte si fa confusione tra accessibilità e usabilità.

Sono concetti diversi, anche se si intrecciano.

L’usabilità riguarda quanto un sito è facile da usare per tutti; l’accessibilità si concentra su chi ha esigenze particolari.

E indovina?

Se punti sull’accessibilità, migliori anche l’usabilità.

Rendere il tuo sito accessibile non è solo una questione etica. Significa ampliare il pubblico, rafforzare la reputazione, migliorare la SEO.

Chi non lo vorrebbe?

Normative e linee guida: cosa dice la legge

In Italia, la Legge Stanca (n. 4/2004) è il primo grande riferimento: impone alla Pubblica Amministrazione e ad alcune categorie di aziende di garantire siti accessibili.

Con l’European Accessibility Act, dal 2025 l’obbligo si estenderà anche a moltissime aziende private: banche, e-commerce, piattaforme digitali e servizi di pubblica utilità, tanto per citarne alcuni.

Le WCAG 2.1 e 2.2 (Web Content Accessibility Guidelines) sono invece le linee guida internazionali che spiegano in modo tecnico come rendere accessibile un sito. Seguono quattro principi fondamentali: percepibile, utilizzabile, comprensibile, robusto.

Ti stai chiedendo se il tuo sito è già a norma?

Una semplice “impressione” purtroppo non basta. Servono verifiche puntuali, strumenti adatti e, a volte, l’aiuto di professionisti.

Requisiti tecnici per siti accessibili

Se vuoi davvero offrire un sito accessibile, ci sono delle regole di base da seguire.

  • Usa una struttura chiara: headings (titoli H1, H2, H3 ecc) ben ordinati aiutano tutti a orientarsi.

  • Scrivi testi alternativi per ogni immagine. Ogni utente ha diritto di sapere cosa c’è lì.

  • Rendi tutto navigabile con la sola tastiera: niente trappole “mouse-only”.

  • Evita colori confusi e contrasti troppo bassi: il contenuto deve essere leggibile da chiunque.

  • Occhio a elementi che lampeggiano: possono essere pericolosi per utenti con epilessia.

Queste buone pratiche migliorano l’esperienza di chiunque atterri sulle tue pagine. E rendono il tuo sito più forte, più completo, più vivo.

contrasti di colore: mela rossa tra mele verdi

Strumenti e risorse per verificare l’accessibilità

Ti starai chiedendo: da dove comincio per capire se il mio sito è accessibile?

Tranquillo, non sei solo. Oggi esistono strumenti che ti aiutano a fare una prima valutazione.

WAVE, Lighthouse di Google e AXE sono tra i più conosciuti.

WAVE ti mostra subito dove ci sono problemi visivi.

Lighthouse, integrato in Chrome, ti dà un report completo (accessibilità, performance, SEO).

AXE è uno strumento più tecnico, perfetto se vuoi integrare i test nei tuoi flussi di sviluppo.

Se lavori con WordPress, puoi usare plugin come “WP Accessibility” o “Accessibility Checker” per ricevere indicazioni pratiche su cosa migliorare.

Ma occhio: gli strumenti automatici ti danno solo una parte del quadro. Nessuno di loro sostituisce i test manuali. Solo provando a navigare il tuo sito come farebbe un utente reale puoi capire davvero cosa funziona e cosa no.

Una checklist dettagliata che include contrasto dei colori, navigabilità da tastiera, etichette chiare sui form, testi alternativi per immagini è un ottimo punto di partenza. E ricordati: prevenire costa sempre meno che correggere all’ultimo minuto.

Accessibilità e SEO: un binomio vincente

Quando si parla di SEO, spesso pensiamo subito a keyword, link building e ottimizzazione tecnica. Ma ti sei mai fermato a pensare che lavorare sull’accessibilità sito web potrebbe essere uno dei trucchi migliori per scalare Google?

Ti spiego meglio.

I motori di ricerca, in fondo, cercano esattamente quello che cerca ogni utente: chiarezza, velocità, semplicità.

Se un sito è ben strutturato, se ogni immagine ha il suo testo alternativo, se è facile da navigare anche solo con la tastiera… ecco, è molto più probabile che Google se ne innamori.

Un sito accessibile è un sito che parla anche ai crawler: usa i tag giusti, organizza bene i titoli (H1, H2, H3), scrive link chiari che si capiscono anche fuori contesto. Non solo: pensa ai colori, alla leggibilità, alla stabilità delle pagine. Tutti segnali che i motori di ricerca sanno intercettare molto bene.

E poi c’è un altro aspetto che spesso si sottovaluta: l’accessibilità migliora l’esperienza di tutti, non solo di chi ha una disabilità. Video con sottotitoli, testi chiari, pagine che si caricano in un attimo… sono cose che amiamo tutti, no?

Non a caso, rispettare i Core Web Vitals è anche rispettare i principi dell’accessibilità web.

Insomma, rendere un sito accessibile significa aiutare Google a capirlo meglio, gli utenti a viverlo meglio, e te stesso a scalare le posizioni senza trucchetti. Una vera win-win, su tutta la linea.

Ti sei mai chiesto perché certi siti sembrano brillare in prima pagina senza sforzo? Forse dietro c’è proprio una cura straordinaria per l’accessibilità. E fidati: è un investimento che ripaga.

Adeguarsi entro il 2025: scadenze e sanzioni

Il 28 giugno 2025 è una data da segnare in rosso.

Da quel momento, molte aziende private dovranno garantire l’accessibilità dei propri siti web, altrimenti rischiano multe e danni di immagine.

Se il tuo business riguarda l’e-commerce, i servizi bancari, i viaggi online, o gestisci piattaforme digitali, non puoi davvero ignorare il tema. Meglio agire ora.

Cosa ti consiglio di fare? Ecco un piccolo piano d’azione:

  • parti con un audit di accessibilità serio, fatto da chi se ne intende;

  • forma il tuo team: chi progetta e chi sviluppa deve sapere cosa significa “accessibile”;

  • prepara un piano di miglioramento graduale, senza aspettare l’ultimo momento.

Prenditi il tempo per lavorare bene. Ne guadagnerai in serenità, in reputazione e in opportunità.

Conclusione: accessibilità come opportunità

L’accessibilità dei siti web non è solo un dovere o una scadenza da rispettare. È un modo per costruire qualcosa di migliore, di più solido, di più giusto.

Ogni volta che rendi il tuo sito più accessibile, stai tendendo una mano a chi ha bisogno. E allo stesso tempo, stai costruendo un progetto più forte, più visibile, più amato.

Vuoi davvero che il tuo sito sia per tutti?

Allora inizia da qui.

Un passo alla volta, senza fretta ma senza fermarti. 

Se hai bisogno di chiarimenti o desideri una consulenza dedicata, non esitare a contattarmi.

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